domenica 10 aprile 2011

La signorina Annina

-Eccomi pronta, signorina Annina, prego accomodatevi.
La signora Carmela ogni mattina apparecchiava come un piccolo altarino, con un telino bianco sul comò sopra al quale metteva la bambagia, l’alcool denaturato e le fialette delle medicine che il signor Cosimo era costretto a fare.
-Buongiorno, signor Cosimo, come va?
-Male, male, signorina Annina, non vedete che colorito che ho?
-Il colorito non vuol dire niente, pian piano quello cambierà, voi come vi sentite?
-Male, male, signorina. Guardate che lingua sporca che ho! E gli occhi me li avete visti, non vede come sono rossi? E poi non vedete quante punture mi sto facendo?
-Queste punture sono solo dei disintossicanti.
-Ho capito signorina Annina, non mi crede nemmeno lei, ma che devo morire per essere creduto?
-Ma chi altro non le crede?
-Nemmeno il dottore mi crede, dice che io mi sono fissato, però le punture me le ha prescritte, come mai? Perché sto male, se no, un uomo di esperienza come lui lo capirebbe subito che non ho niente e mi direbbe:
-Cosimo vai a casa tranquillo, tu non hai niente, sei sano!
E invece, signorina Annina, sapete cosa ha fatto? Mi ha misurato la pressione, mi ha sentito il cuore, mi ha guardato dentro agli occhi e poi mi ha fatto tante domande:
-Ma la notte dormite? O vi svegliate diverse volte?
Io ho detto che per me la notte è come se fosse giorno e allora mi ha prescritto delle punture e delle pastiglie che si chiamano psicofarmaci, volete vedere signorina Annina? Vedete che dico la verità, non si sa bene che cosa ho, ma sto male.
-Gli credo, gli credo signor Cosimo, scoprite l’anca, io sono pronta.
Il signor Cosimo si scoprì l’anca e si fece l’ennesima puntura.
-Vi ho fatto male?
-Per niente, pensate mi sento già meglio, sono veramente buone queste punture. Eh sì, il dottor Tortaro è un uomo di grande esperienza.
-Eh, vedrete che pian piano vi riprenderete!
La signorina Annina prese la siringa, la ripose nel bolli siringhe, si rimise il suo scialle e si avviò salutando il signor Cosimo.
-A domani.
-A domani, signorina Annina e grazie. Carmela, accompagna la signorina Annina.
Carmela tutte le mattine accompagnava la signorina Annina e poi per pochi minuti scambiava con lei qualche parola, lontano dalle orecchie del signor Cosimo.
-Lo vede signorina Annina che croce che ho dalla mattina alla sera?
-Ogni casa ha la sua croce.
-Spero solo di non ammalarmi, in certi momenti mi viene da prenderlo e sbatterlo fuori, mi mangia la tigna, è pesante, pesante!
-Chieda l’aiuto al Signore, lo sa che Dio affligge, ma non abbandona…

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