venerdì 25 marzo 2011

Dal sito Autori per il Giappone


Salvina Vilardi – La Bara

Quando morirò voglio essere messa nella bara di ciliegio, quella con il basso rilievo dell’Ultima Cena. Mi raccomando, Crocifissa, non sbagliare!
-Calcedonio e chi ti dice che tu morirai prima di me? Può essere che io, muoia prima di te!
-E sì, sì, se muori tu prima di me cosa vuoi che faccia per te?
-Intanto vorrei che mi mettessi il tailleur nero, quello che ho indossato al matrimonio di Maddalena.
-Ma, Maddalena si è sposata dieci anni fa, ti starà ancora?
-Mi starà, mi starà e se arrivo a morire vuol dire che mi sono ammalata gravemente e, se sono gravemente ammalata, non mangerò e perciò dimagrirò tanto e allora mi starà, mi starà. Poi voglio la veletta nera quella che mi metto la domenica mattina per andare a messa e la corona del rosario, quella di vetro che mi ha regalato la zia Letterina, va bene?
-Sta bene, Crocifissa e la cassa, quale?
-La cassa vorrei che fosse quella in legno massello con la Madonna Addolorata e la corona di spine e i manici bronzati.
-Va bene, Crocifissa, sarà fatto.
-Ah, mi scordavo: le calze, le calze devono essere nere velate anzi velatissime, perché con il tailleur ci vogliono quelle e senti una cosa Calcedonio, però non farne parola con nessuno, mi potresti mettere un po’ di cipria dopo che muoio? Sai com’è, per sembrare più sistemata.
-Va bene, va bene! Però queste cose, Crocifissa, li dovresti tenere in vista, perché se fra cento anni dovesse capitare una cosa del genere io non posso certo mettermi a cercare nel guardaroba il tailleur, le calze, e la veletta!
-Va bene, Calcedonio, sarà fatto.
-E senti, le mani non le vorrei messe sul petto come un angiolo, ma le vorrei giunte, va bene?
-Sta bene, Crocifissa, sta bene.
-Poi vorrei che la Santa Messa la celebrasse padre Gattuso e non quello nuovo. Quello è troppo giovane e non mi lascia contenta. Padre Mirabile invece è troppo sbrigativo. E mi raccomando la musica, la banda deve esserci e deve suonare la marcia Fiore che non marcisce e poi, Calcedonio, fai un’altra cosa: portati un lapis e segnati chi viene e chi no al mio funerale.
I coniugi Messina erano molto anziani e nella loro lunga e onorata carriera di cassamortari avevano visto morire un bel po’ di gente a Parìa: nobili, poveri, ricchi, donne, bambini e tantissimi anziani. Questi erano i discorsi allegri che i coniugi Messina facevano a tavola nell’ora di pranzo mentre tranquillamente mangiavano.
-Certo, Calcedonio, siamo in agosto ed è bassa stagione, le persone sentono caldo, ma non muoiono…

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